La storia di Ada tocca con leggerezza il tema dell’Asperger, una forma di autismo, e lo fa sottolineando l’aspetto della libertà e del diritto di essere accolti nella propria diversità.
Autore: GIULIA RISARI
Illustratore: FRANCESCA BUONANNO
La storia di Ada tocca con leggerezza il tema dell’Asperger, una forma di autismo, e lo fa sottolineando l’aspetto della libertà e del diritto di essere accolti nella propria diversità.
Autore: GIULIA RISARI
Illustratore: FRANCESCA BUONANNO
Ada fin da piccola aveva fatto le cose alla rovescia, non per cattiveria, ma perché le veniva così.
Da neonata, al posto di urlare «Uééé, uééé», aveva strillato: «Éééu, éééu». Dormiva di giorno e stava sveglia di notte. Il papà l’appoggiava sulla culla e lei si sollevava. La sollevava e lei voleva sdraiarsi. Chiamava mamma il papà e papà la mamma e, crescendo, iniziò persino a camminare al contrario.
La storia di Ada tocca con leggerezza il tema dell’Asperger, una forma di autismo, e lo fa sottolineando l’aspetto della libertà e del diritto di essere accolti nella propria diversità, elemento che può coinvolgere tutti i bambini e le bambine a prescindere da quale sia la loro propria e peculiare unicità.
Sarà una maestra di ginnastica a insegnarle un trucco per vivere in armonia con gli altri restando se stessa.
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